- Al giorno d’oggi la vita ha così tanti stimoli e distrazioni per i giovani e i meno giovani da aver smesso tutti di essere pienamente consapevoli del momento presente e persino della persona che abbiamo davanti a noi. La gente è più attenta ai suoi dispositivi elettronici che ai sentimenti altrui, e questo è un problema su cui dobbiamo riflettere
- “Dio ci ha dato due orecchie, ma soltanto una bocca, proprio per ascoltare il doppio e parlare la metà.”(Epitteto)
- Manca la empatia?
- L’empatia è un’arte, un’eccezionale capacità geneticamente programmata nel nostro cervello con cui ci sintonizziamo con i sentimenti e le intenzioni altrui.
- "SENTIRE IL TUO DOLORE NEL MIO CUORE" O mettersi nei panni dell'altro.l’empatia è una delle strategie con cui garantiamo la sopravvivenza della nostra specie: ci permette di capire l’individuo che abbiamo davanti e ci dà la possibilità di stabilire un rapporto profondo con lui.
- Perché in alcune l’empatia sembra essere totalmente assente?
- Sappiamo, ad esempio, che la principale caratteristica del disturbo anti-sociale della personalità è la mancanza di connessione emotiva con gli altri. Tuttavia, tralasciando l’aspetto clinico e psicopatologico, sono molte le persone che semplicemente non riescono a sviluppare quest’abilità.Le esperienze della tenera età, i modelli educativi e il contesto sociale debilitano questa meravigliosa capacità a favore di un egocentrismo sociale molto marcato. Una ricerca realizzata presso l’Università del Michigan ci dice che gli universitari di oggi sono un 40% meno empatici degli studenti degli anni ’80 e ’90.
- L’empatia utile e l’empatia proiettata
- È bene dire sin da subito cosa intendiamo per empatia utile perché, e forse vi sorprenderà, dovete sapere che non è sufficiente “essere empatici” per costruire rapporti solidi o per mostrare un’efficacia emotiva nelle proprie interazioni quotidiane.
- Per capire meglio questo concetto, vi poniamo un esempio. Giulia è arrivata a casa stanca, mentalmente esausta ed infastidita. Ha appena litigato con i suoi genitori. Quando Marco, il suo compagno, la vede, legge subito nella sua espressione e nel suo tono di voce che c’è qualcosa che non va. Interpreta il suo malessere emotivo e, invece di generare una risposta o un comportamento adeguati, sceglie di applicare l’empatia proiettata, ovvero amplifica la sua negatività con frasi come “eccoti un’altra volta arrabbiata”, “ogni volta che ti dicono qualcosa la prendi malissimo”, “è sempre la stessa storia”, “guarda che faccia incavolata che hai”, ecc.
- La persona empaticamente abile è in grado di mettersi nei panni degli altri, sa sempre come stare loro vicino senza ferirli e senza agire come uno specchio che ne riflette e ne amplifica la sofferenza. Perché a volte non è sufficiente capire: bisogna anche saper agire
- “Il regalo più prezioso che possiamo fare a qualcuno è la nostra presenza. Quando la nostra attenzione piena abbraccia coloro che amiamo, questi fioriscono come boccioli”.(Thich Nhat Hanh)
- La vera empatia non conosce giudizi
- I nostri giudizi riducono la capacità di avvicinarci agli altri; ci mettono all’angolo, in un punto nascosto della finestra da cui godiamo di una visibilità e di una prospettiva limitata: la nostra. Bisogna dire che non è facile ascoltare gli altri senza emettere interiormente dei giudizi, senza assegnare un’etichetta, senza definirli dentro di noi abili, impacciati, forti, disorientati, maturi o immaturi.
- Tutti lo fanno, chi più e chi meno, ma se fossimo capaci di disfarci di questo travestimento, vedremmo la gente in modo più autentico, proveremmo un’empatia migliore e capteremmo con più precisione le emozioni altrui.
- Per quanto possa risultare curioso, nel regno animale il concetto di empatia è presente in maniera decisa per un motivo concreto, che abbiamo già segnalato all’inizio: la sopravvivenza della specie. Molti animali di diverse specie mostrano comportamenti di cooperazione secondo cui la classica idea di “sopravvivenza del più forte” è manchevole. Ne sono un esempio alcune balene capaci di attaccare le orche per difendere le foche
- . Tuttavia, tra noi persone, in molti casi, è l’effetto inverso a predominare, ovvero la necessità di imporci gli uni sugli altri, di cercare nemici, di costruire barriere, di innalzare muri, di annullare le persone, di attaccare il più debole per il solo fatto che è più fragile e diverso (si pensi ai casi di bullismo, ad esempio).
- Chi, invece, è caratterizzato da un’empatia autentica crede nell’impegno sociale. Perché la sopravvivenza non è un business, non deve avere niente a che fare con la politica, con gli interessi o con l’egoismo. Sopravvivere non significa solo permettere al proprio cuore di battere, ma anche di arricchirsi di dignità e rispetto, sentirsi apprezzati, liberi e parte di un tutto in cui ognuno è importante.
- È questa, dunque, la vera empatia: mettersi nei panni degli altri per giungere ad una convivenza piena di armonia. È bene impegnarsi ogni giorno per raggiungere questo obiettivo.
- “Se non provi empatia e le tue relazioni personali non sono efficaci, non importa quanto sei intelligente: non arriverai lontano”.(Daniel Goleman)
mercoledì 10 ottobre 2018
EMPATIA .........CHE?......COSA E'?
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